Bambini e Genitori: tra Gioco e Linguaggio
Sono una mamma e ogni tanto capita, con i miei due figli, di arrivare a dei momenti nei quali dialogare può risultare difficile. La comunicazione a volte sembra bloccarsi, soprattutto quando ci sono emozioni forti coinvolte o quando si cerca di far comprendere qualcosa che non è immediatamente chiaro. In queste situazioni, quando non riesco a trovare modi efficaci per comunicare, ricorro al Gibberish! La mia bacchetta magica che, in un istante, rimette tutto al suo posto.
La prima volta che provai, ricordo che il piccolo (all’epoca aveva 3 anni) rimase bloccato a guardarmi, scrutandomi per cercare di capire se stessi scherzando o fossi seria.
“Shaccmanna dintupaia luttu” dissi, con fare che sembrava arrabbiato.
Continuai in maniera decisa e tassativa “Ciuppi tuluia paripucciu!” e poi conclusi con una bella espressione compiaciuta e soddisfatta “Oh surpaia tu pija!” (o qualcosa del genere!).
Le mie espressioni avevano fatto intendere il mio disappunto iniziale riguardo al suo comportamento, seguito da una sorta di accoglienza ponderata. Aveva fatto qualcosa che proprio non andava bene e glielo stavo facendo notare, ma in un modo che gli permetteva di sentirsi comunque accettato.
Rimasi anche io stupita dall’esperimento: aveva funzionato come strumento di rottura! Non solo si era calmato, ma sembrava aver compreso chiaramente il senso emotivo del linguaggio, e con il suo sorriso, aveva accolto la mia comunicazione.
Risposi con un grande sorriso anche io e continuammo ridendo e parlando in NONSENSE.
Ho ripetuto lo stesso esperimento più volte e devo dire che funziona quasi ogni volta.
Ora, io e mio marito, parliamo spesso con i miei figli in gibberish, trasformando subito le emozioni in atteggiamenti giocosi e permettendoci così di tornare al dialogo con lucidità, accoglienza e gentilezza e soprattutto senza necessariamente usare le parole! Ma il gibberish può essere usato anche solo per gioco, per divertirsi da matti insieme!
Un elemento di rottura o di distrazione spesso è l’aggancio per risolvere momenti di emozione che sia il bambino che l’adulto non riescono a controllare e ci permette di resettare modalità e tempi!
Linguaggio e neuroscienze: quando il Gibberish diventa comunicazione emotiva
Dal punto di vista scientifico, il Gibberish non è solo un gioco linguistico, ma un vero e proprio strumento che coinvolge il nostro sistema emotivo e cognitivo. Il linguaggio non è solo una sequenza di parole, ma anche un potente veicolo per esprimere emozioni, intenzioni e stati d’animo. Quando si utilizza il Gibberish, non stiamo semplicemente “parlando a vuoto”, ma stiamo attivando una parte del nostro cervello che gestisce la comunicazione non verbale. L’intonazione, la cadenza e l’espressione facciale giocano un ruolo fondamentale, rendendo il messaggio emotivo percepibile anche senza un linguaggio convenzionale.
Il nostro cervello è estremamente sensibile al tono e al ritmo della voce, e il Gibberish, pur essendo privo di significato semantico, sfrutta questa sensibilità. La capacità di “rompere” la tensione con frasi senza senso aiuta a creare una discontinuità emotiva, permettendo di distaccarsi da uno stato di conflitto o frustrazione per passare a uno di gioco e comunicazione più leggera. Questo fenomeno può essere spiegato dalla teoria della “distorsione cognitiva”: interrompere il flusso lineare di pensiero, sostituendolo con qualcosa di inaspettato o surreale, può ridurre l’intensità di emozioni negative e favorire il recupero di un contatto più sereno.
Un utile strumento tra adulti
Talvolta, sostituire il peso delle parole (a chi non capita, soprattutto quando arrabbiati, di voler dire qualcosa di pesante?) con frasi senza senso ma cariche di sentimento diventa un valido strumento per esprimere il proprio stato d’animo, la propria disapprovazione o qualsiasi altra intenzione, senza correre il rischio di ferire se stessi o gli altri. Parlare in Gibberish crea una barriera protettiva e una “via di uscita” che permette di esprimere e rilasciare emozioni complesse senza il carico di tensione che le parole convenzionali spesso comportano.
Le chiacchierate più ardite potrebbero facilmente risolversi semplicemente con una bella risata! È un modo per alleggerire il cuore, riscoprire il gioco e ripristinare un legame emotivo senza l’incertezza che le parole più pesanti potrebbero generare.
In fondo, la comunicazione è molto più di un semplice scambio di parole: è una danza di emozioni, sensazioni e connessioni che va ben oltre il linguaggio. Il Gibberish ci ricorda che, a volte, la chiave per risolvere conflitti e frustrazioni non sta nel contenuto di ciò che diciamo, ma nell’intenzione e nel modo in cui lo facciamo.
Per approfondire
Parlo di questa pratica in altri articoli come “Gibberish: Una pratica gentile per riequilibrare le tue emozioni”, in cui viene descritto come il linguaggio non convenzionale possa agire da ponte emotivo per ristabilire l’equilibrio nelle dinamiche relazionali.
Allo stesso modo, “Trasformare la Rabbia con il Gibberish” esplora come l’uso del gibberish possa fungere da strumento per rilasciare la tensione e trasformare sentimenti negativi in energia positiva.
Inoltre, l’articolo “Gibberish e Nonsense” spiega meglio cos’è e le origini di questo linguaggio espressione di gioco e creatività.
Se ti interessa approfondire e sperimentare come il gibberish e il nonsense possano migliorare il tuo benessere emotivo, ti invito a partecipare ai miei corsi in partenza. Scopri come comunicare senza parole, liberare la mente e rafforzare il tuo equilibrio interiore. Perché, in fondo, la leggerezza e il gioco sono strumenti potenti per vivere con maggiore serenità!